Uno dei più importanti manoscritti liturgici realizzato nel XV secolo in onore di Papa Alessandro VI ovvero Rodrigo de Borja o Borgia y Doms; (Valencia 1431 - Roma 1503).
Fu un papa molto discusso, conosciuto con il nome di "papa Borgia", nipote di Callisto III, fu da questo nominato vescovo di Valencia, cardinale (1456) e vicecancelliere della Curia (1457). Ricoprì l'incarico di legato in Spagna (1472-73). Divenuto pontefice attuò una politica di interessi dinastici favorendo i figli avuti da Vanozza de' Cattanei, Cesare e Lucrezia Borgia.
Con la bolla Inter coetera (1493) ripartì tra Castiglia e Portogallo le nuove terre di esplorazione e conquista coloniale. Promosse la Lega santa (1495) con Milano, Impero, Venezia e Aragona contro Carlo VIII di Francia. Riavvicinatosi alla Francia, ottenne da Luigi XII il titolo e il ducato di Valentinois per il figlio Cesare (1498), di cui favorì poi i piani di conquista della Romagna, ampliando in tal modo i domini dello Stato della Chiesa. Accusato di simonia da Savonarola, reagì lanciando l'interdizione a Firenze e scomunicando il frate (1498). Per quanto riguarda l’aspetto formale dei suoi compiti nella chiesa, Alessandro VI teneva particolarmente alle manifestazioni liturgiche e curava con rigore che le prescrizioni del Caerimoniale fossero eseguite esattamente.
Egli partecipava regolarmente alle solenni funzioni nella Cappella Sistina o in S. Pietro e le capellae papales da lui celebrate a Natale, a Pasqua e nella festa dei santi Pietro e Paolo si dice fossero particolarmente solenni e fastose.
Il risalto alla maiestas papalis caratterizzò le funzioni pontificie anche nei papati successivi e questo interesse per il carattere sfarzoso delle cerimonie da parte dei papi del rinascimento, condusse ben presto alla revisione del cerimoniale romano, ancora dominato in gran parte dalla tradizione medievale. La dispendiosa impostazione calligrafica e lo sfarzoso corredo pittorico del Messale natalizio di Alessandro VI rispecchia in modo vistoso l’esaltazione della maiestas papalis.
Per definizione, il Messale è un libro liturgico in cui sono riunite le preghiere e le letture necessarie alla celebrazione della messa, con l'indicazione dei riti da compiersi. Si è formato progressivamente, fino ad assumere una struttura precisa tra i secc. X e XII. Oggi il Messale non comprende più le letture: come in antico esse trovano posto nel Lezionario, riaffidate a ministri appositi (lettore, diacono).
Esemplari numerati e certificati dalla Biblioteca Apostolica Vaticana Disponibilità: esemplare disponibile | Quotazione: trattativa riservata
Il Messale della Natività fu scritto a Roma per Papa Alessandro VI all’inizio del suo pontificato e venne utilizzato per la prima volta il 25 dicembre 1495 nella cornice solenne della Messa del Papa nell’antica Basilica di S. Pietro.
Salvato dai predatori lanzichenecchi e dal saccheggio delle truppe francesi, che nel 1798 invasero Roma, il Messale oggi si trova nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
La decorazione pittorica del Messale è di notevole livello artistico, molto probabilmente opera di miniaturisti allievi del Pinturicchio che in quel periodo, tra il 1492 e il 1495, stava affrescando le sale dell’appartamento Borgia in Vaticano.
Le pagine sono impreziosite da magnifiche bordure ed esaltate da splendidi capilettera e l’imponente scena della crocifissione è stata attribuita ad Antonio da Monza.
Il Codex Facsimile è la fedele riproduzione del manoscritto nel formato originale (32,5 x 46 cm, 138 pagine)
Collocazione Borg. Lat. 425
Dalla Biblioteca dei Papi i codici facsimili
La Divina Commedia di Dante illustrata da Botticelli | Cod. Reg. Lat. 1896
Canto dell'Exultet | Cod. Barb. Lat. 592
Francesco di Giorgio Martini (1439-1501) | Cod. Urb. Lat. 1757
L'Abate Donizo racconta la vita della Santa | Cod. Vat. Lat. 4922
Manoscritto del XV secolo in onore di Alessandro VI | Cod. Borg. Lat. 425
Antico manoscritto del XIII secolo | Cod. Vat. Lat. 39
di Berthaud D'Achy | Cod. Urb. Lat. 376
di Pietro Candido Decembrio | Cod. Urb. Lat. 276
di Claudio Tolomeo | Cod. Urb. Lat. 277
Cantici e preghiere che ebbero diffusione universale | Cod. Vat. Lat. 10293
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