Il Romanzo della Rosa di Berthaud D’Achy nasce nel XIII secolo, è una storia d’amore e critica sociale.
Il manoscritto contiene la composizione poetica allegorica di versi ottonari rimati in antico francese, iniziata da Guillaume de Lorris (ca. 1230), lasciata incompiuta, sembra per la precoce morte dell’autore, di circa 4.000 versi. E’ la semplice storia dei sogni di un amore, alla fine realizzato, dove l’amata è una rosa, che viene custodita gelosamente finché l’amato assale i guardiani, con l’aiuto di Cupido e infervorato da Venere stessa.
Storia a cui molte generazioni di innamorati, poeti e artisti hanno dato parole ed immagini. Nella narrazione, l'autore utilizza costantemente l'allegoria, personificando i sentimenti, le qualità, i difetti.
Nel 1280 Jean de Meun (o Meung) (1250-1305) continua il poema inserendo altri 18.000 versi, ma con uno stile decisamente diverso: la ricerca della rosa è il pretesto per includere nel testo continue digressioni, introducendo dissertazioni tra ragione e natura, sul matrimonio, sulla ricchezza, sulla libertà e su tutti i temi dibattuti in quel tempo.
In questa enciclopedia del sapere medievale, l'autore non manca di inserire le sue critiche decise descrivendo l’aspetto negativo della vita e dell’amore.
Flagella le donne, schernisce gli uomini, mette in discussione il potere, il clero ed i monaci e magnifica la natura che in lui è più forte di ogni convenzione. Lo divertivano in modo evidente le oscenità ed i doppi sensi. Appena dopo il 1400 si accese un’aspra disputa nel mondo letterario sul Romanzo, la prima grande contesa letteraria d’occidente sulla più caratteristica opera erotica del tempo.
Esemplari numerati e certificati dalla Biblioteca Apostolica Vaticana Disponibilità: esemplare disponibile | Quotazione: trattativa riservata
Il Romanzo della Rosa offrì agli artisti una sfida completamente nuova: si trattava di illustrare non un testo pio già noto, ma un nuovo testo audace. Il manoscritto segna un’improvvisa innovazione nel mondo delle illustrazioni: dalla solenne serietà al sorriso ironico, dall’amore celeste a quello terreno.
Nonostante le innumerevoli copie del Romanzo della Rosa sono rari i manoscritti, realizzati in modo accurato e riccamente illustrati, rimasti in buono stato.
Tra i pochi codici ancora conservati del XIII secolo spicca in modo rilevante quello di Berthaud d’Achy, colui che ha firmato il testo: questo codice è molto accurato, contiene vivaci ed insoliti capilettera che si riferiscono alle 93 miniature.
Con la facsimilizzazione di questo Romanzo della Rosa viene recuperato quanto gli amatori del libro medievale si auguravano: rendere disponibile il primissimo manoscritto della famosa opera, ancora in ottimo stato di conservazione.
Completa riproduzione del manoscritto nel formato originale ( 24 x 32,5 cm – 260 pagine).
Su richiesta viene consegnata insieme una edizione bilingue con il testo in francese antico e la traduzione in tedesco di Karl August Ott (Wihlelm Fink Verlag di Monaco)
Edizione mondiale limitata: 600 esemplari numerati, 150 esemplari per i paesi di lingua tedesca.
Collocazione Urb. Lat. 376
Dalla Biblioteca dei Papi i codici facsimili
Canto dell'Exultet | Cod. Barb. Lat. 592
Francesco di Giorgio Martini (1439-1501) | Cod. Urb. Lat. 1757
L'Abate Donizo racconta la vita della Santa | Cod. Vat. Lat. 4922
Manoscritto del XV secolo in onore di Alessandro VI | Cod. Borg. Lat. 425
Antico manoscritto del XIII secolo | Cod. Vat. Lat. 39
di Berthaud D'Achy | Cod. Urb. Lat. 376
di Pietro Candido Decembrio | Cod. Urb. Lat. 276
La Divina Commedia di Dante illustrata da Botticelli | Cod. Reg. Lat. 1896
Cantici e preghiere che ebbero diffusione universale | Cod. Vat. Lat. 10293
di Claudio Tolomeo | Cod. Urb. Lat. 277
Mercoledì 18 Ottobre 2000
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