Marco Polo aveva denaro e beni di ogni natura, comprese alcune merci esotiche, portate dai suoi viaggi nelle lontane terre d’Oriente e in particolare dalla corte del Gran Khan Kublai per il quale, durante il suo lungo soggiorno, svolse importanti compiti anche di natura diplomatica.
Un uomo eccezionale, Marco Polo capace di vivere molte vite in una sola. E la sua eccezionalità si ritrova ovunque, dalle pagine de Il Milione, il romanzo di viaggio più letto del mondo, fino all’ultimo atto che compì in vita: dettare un testamento che, attualmente, è l’unica e sola traccia superstite, di sicura autenticità, lasciata da Marco Polo. Un testamento eccezionale in cui l’esploratore veneziano reso fragile dalla malattia, ha voluto continuare a stupire anche con le proprie disposizioni testamentarie: donazioni alla chiesa per salvarsi l’anima, la liberazione di uno schiavo tartaro, il lascito in denaro e in beni destinato unicamente alla moglie e alle tre figlie, privilegiando quindi, in controtendenza per l’epoca, gli eredi della linea femminile. Un’eredità cospicua che si è scoperto essere costituita in buona parte da merci e oggetti di natura esotica, di sicura provenienza orientale, certamente il frutto dell’abilità di Marco negli scambi commerciali e nelle relazioni diplomatiche durante la lunga e fortunata permanenza in Cina: bottoni di ambra, stoffe ricamate con oro e decorate con pietre preziosissime, drappi di seta, redini di foggia singolare, persino il pelo di yak e una 'zoia', lasciapassare in oro con pietre e perle del valore di '14 lire di danari grossi’.
La pergamena è stata ritrovata all’interno del codice marciano Lat. V, 58-59, che raccoglie anche i testamenti del padre Niccolò e dello zio Matteo, compagni di Marco nel lungo viaggio alla corte di Kublai Khan del 1271. Un documento, come detto, unico ed eccezionale, questo, ambito considerato dai più importanti accademici mondiali esperti internazionali una testimonianza preziosissima ancora poco indagata. Scrinium, su incarico e con la collaborazione della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, custode del documento, ha realizzato un importante e rigoroso lavoro di indagine paleografica, recupero e valorizzazione del Testamento, creandone in laboratorio, per la prima volta, una replica perfetta, di impressionante fedeltà fin nei minimi dettagli alla fonte originale. L’impresa è al centro di un Progetto editoriale esclusivo, disponibile in tiratura limitata a pochi pregiati esemplari nel mondo.