È la compassione, nel suo significato più vero e profondo di sentire con il cuore dell’altro, la protagonista di una delle uniche due testimonianze scritte e firmate da san Francesco: la Lettera a frate Leone. Testo preziosissimo, custodito al Duomo di Spoleto databile intorno al 1225, la lettera è stata oggetto di uno studio meticoloso e approfondito condotto da Scrinium su mandato dell’Archidiocesi di Assisi e Spoleto, il Sacro Convento di San Francesco in Assisi e in collaborazione con la Società Internazionale di Studi Francescani. Studi dai quali è scaturito “Sacra Vestigia - Francesco d’Assisi”, l’edizione in tiratura numerata e certificata, in cui sono contenuti, oltre la Lettera a Frate Leone, la Lettera bollata Solet Annuere con cui papa Onorio III confermò la Regola dell’Ordine francescano, e un secondo documento autografo del Santo di Assisi. La Lettera a frate Leone, fin dalle prime righe, rivela alla storia la generosa umanità di Francesco che saluta e conforta amorevolmente il confratello “con l'amore di una madre" (sicut mater). L’intento è palese: sono parole di tenero conforto e di consiglio al più intimo tra gli amici e compagni di san Francesco, tormentato da dubbi e paure.
Presentato in un evento unico il prossimo 22 ottobre, Sacra Vestigia - Francesco D’Assisi realizzato da Scrinium, è un progetto culturale esclusivo che restituisce con fino ad oggi ineguagliata fedeltà e integrità il fascino degli antichi e inaccessibili manoscritti francescani.
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